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Rete 5G e le bufale di quinta generazione

27 Marzo 2019 - 12:52 Juanne Pili
Con l'arrivo imminente della rete 5G si diffondono anche diverse bufale che a tratti sfociano nel complottismo, per lo più derivare da precedenti tesi, non supportate scientificamente, sui presunti effetti nocivi dell'elettrosmog

Secondo la Next Generation Mobile Networks Alliance (Ngmn Alliance) il 5G è uno standard di quinta generazione che permetterà un miglioramento sostanziale della qualità delle comunicazioni, l’obiettivo è quello di adottare lo standard in tutto il Mondo entro il 2020. Secondo altri invece sarebbe soprattutto un pericolo per la nostra salute, esisterebbero infatti già studi che ne attesterebbero la responsabilità nell’insorgenza dei tumori. In un documento che comincia a circolare in rete vengono messi in colonna da una parte le operazioni in atto per diffondere la rete del 5G, dall’altra i presunti danni che comporterebbero. Nel sito di riferimento citato alla fine del documento, si invitano gli utenti a partecipare a una raccolta fondi a favore dell’Istituto Ramazzini di Bologna «per completare la ricerca sulla cancerogenesi delle radiofrequenze. Sarà fondamentale per riclassificare le stesse da possibili a probabili (se non certi) cancerogeni per l’uomo, da parte dell’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro (IARC)».

Rete 5G e le bufale di quinta generazione foto 1

I presunti danni della rete 5G

Fact checking delle affermazioni riportate nel documento

Analizziamo ora tutte le affermazioni riportate nella tabella in foto.

Tutti saremo attraversati 24/24 da queste continue radiazioni senza poterci sottrarre e con violazioni della nostra privacy – da cui deriverebbe – un’esposizione massiccia della popolazione all’inquinamento elettromagnetico senza precedenti … 5G prevede un innalzamento delle soglie limite per i valori di irradiazione, dalla cautelativa media attuale dei 6V/m fino anche a 61 V/m … in fisica 110 volte più di oggi.

Come spiegavamo trattando dell’ennesima sentenza poco scientifica di un tribunale italiano, riguardante i «pericoli»di un «uso improprio»dei cellulari, le onde elettromagnetiche dei dispositivi mobili – comprese le microonde, come quelle degli omonimi forni elettrici – non sono ionizzanti, come quelle emanate dalle sostanze radioattive. Tutto ha origine da una pessima interpretazione di quanto riporta lo Iarc, che classifica nella sua tabella le onde elettromagnetiche nel gruppo 2B, assieme ad altre 284 sostanze che possono tranquillamente trovarsi in commercio, perché non sono ritenute pericolose, infatti «se ci sono sufficienti evidenze di cancerogenicità negli esseri umani la sostanza viene classificata nelgruppo 1; se ci sono limitate evidenze di cancerogenicità negli esseri umani, ma sufficienti evidenze negli animali di laboratorio, la sostanza viene classificata nelgruppo 2A; se ci sono limitate evidenze di cancerogenicità sia negli esseri umani sia negli animali, la sostanza è classificata nelgruppo 2B». Non fa eccezione il solito studio che viene spesso citato quando si parla di danni da elettrosmog, di cui si occuparono anche i colleghi di Butac– condotto sui ratti -che non può assolutamente essere paragonato per fisiologia e tempi di esposizione alle condizioni degli esseri umani.

Noi tutti e tutto l’ecosistema saremo cavie di un enorme esperimento senza essere stati avvisati dei rischi per la salute e senza il nostro consenso.

Quando si parla di sperimentazioni ci si riferisce alla verifica dell’efficienza della rete 5G, non quella di eventuali danni alla salute, già ampiamente smentiti. Nessuno ci ha chiesto il consenso, ed è quel che succede anche a noi se vogliamo aprirci un baretto: fateci caso, nessuno indice elezioni per stabilire se potete avviare la vostra attività, se invece vi occupate di cose che fanno male a terzi molto probabilmente esiste già una legge che vi renderà perseguibile dalle autorità. Ovviamente ci riferiamo a quel che accade normalmente nelle società aperte, che permettono quindi la libera impresa.

5G comporta abbattimento di alberi perché ostacolano le microonde … più irradiazione e più CO2, con tutte le altre conseguenze del caso… dovremmo piantare più alberi!

Il 5G implica lunghezze d’onda più corte e maggiori antenne per renderlo efficiente, ragione per cui il segnale farebbe più fatica a penetrare gli ostacoli, come edifici e alberi, questo non significa che raderanno al suolo comuni e boschi. Esistono anche stratagemmi come il «beamforming», il quale permettedi orientare il segnale in maniera ottimale. Il 5G comporterebbe una maggiore cura nella gestione delle zone verdi in città, nonil disboscamento massiccio, che purtroppo avviene già per altri motivi. C’è anche chi rilancia nei social immagini decontestualizzate di alberi abbattuti in zone urbane, a causa dellarete 5G.

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Ci sarà un vantaggio economico per un piccolo gruppo di persone e le multinazionali della telefonia. 5G non è stato richiesto da nessuno. L’iper connessione sta già creando evidenti danni fisici, psicologici e relazionali sulle persone.

Una rete di comunicazione più efficiente comporta vantaggi per tutti quelli che la usano. Ragione per cui non comprendiamo quest’ultima affermazione, tanto meno a livello scientifico.

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